31 luglio 2009
30 luglio 2009
24 luglio 2009
23 luglio 2009
"Lei non sa chi sono io". Noi sì
«Conosco chi conta».
E Di Canio blocca il traghetto
L’ex calciatore fermato da una pattuglia, litiga con i finanzieri e imbarca l’auto. Denunciato
Al molo d’imbarco è arrivato alle 11.45, spavaldo come sempre, a bordo della sua Mercedes 320 Cdi bianca, inseguito da qualche turista romano (fede laziale) che lo ha salutato e gli ha chiesto pure qualche autografo. Il solito rito estivo prima delle vacanze all’Isola del Giglio, per Paolo Di Canio, l’ex giocatore della Lazio, famoso non solo per la grinta in campo, ma soprattutto per le simpatie di estrema destra, i saluti romani e qualche clamorosa scazzottata. Stavolta però l’inizio delle vacanze ha avuto un prologo atipico e l’ex calciatore ha dovuto fare i conti con una pattuglia della guardia di finanza di Porto Santo Stefano che lo ha denunciato per resistenza e minacce a pubblico ufficiale.
Le fiamme gialle hanno fermato l’auto di Di Canio per un controllo sugli «indici di capacità contributiva», un accertamento diventato quasi la norma all’Argentario dove quotidianamente arrivano vip e magnati con yacht e macchine di lusso. I finanzieri hanno chiesto a Di Canio documenti personali, libretto di circolazione e di firmare un verbale di accertamento. La risposta dell’ex laziale, secondo il rapporto della Finanza, sarebbe stata violenta. Di Canio ha iniziato a offendere gli agenti, minacciandoli di farli trasferire e di chiamare a Roma persone «che contano » e pare li abbia apostrofati con una raffica di parolacce.
Infine, dopo aver urlato ai finanzieri di «andare a cercare i brigatisti invece di rompere le scatole agli onesti cittadini», Di Canio ha messo in moto la Mercedes ed è salito sul traghetto. Inseguito dai finanzieri, che hanno bloccato l’imbarcazione carica di passeggeri. «Dovete portarmi via in manette, altrimenti io non scendo», avrebbe urlato l’ex calciatore agli agenti. Poi, grazie anche all’intervento di alcuni passeggeri infastiditi dal ritardo del traghetto, si sarebbe convinto ad abbandonare la nave e seguire gli agenti in caserma.
La giornata per l’ex bomber è finita nel modo peggiore: ha perso il traghetto, ha dovuto passare più di un’ora in caserma e si è preso pure una denuncia. Al Giglio è arrivato nel pomeriggio con tre ore di ritardo.
dal Corriere
22 luglio 2009
17 luglio 2009
16 luglio 2009
15 luglio 2009
13 luglio 2009
Facts or Fiction ?
ALLA FICTION FEST DI ROMA, SBARCA L'APE REGINA DI PALAZZO GRAZIOLI, SABINA BEGAN - OVVIEMENTE é LA STAR DI UN FILM MEDUSA BY PAPI SILVIO MA NEL TRAILER VIENE "ZITTITA" - SI SCAZZA, PIANGE E "MINACCIA" I MEDIASETTARI: vi faccio fare a tutti un culo così! - (ECCOLO IL FAMIGERATO TATUAGGIO DEDICATO A "S.B." - L'ULTIMA PAROLA è "SCOPARE")
da dagospiaL'ha svangata ?
DIETRO GLI ACCORDI SUL DISARMO, PUTIN HA CHIESTO AD OBAMA DI NON TOCCARE SILVIO - ANZI, HA PRETESO L’ELOGIO PER LA "FORTE LEADERSHIP" (CHE VALE IL RISCATTO PER PAPI) - HU JINTAO, FURIOSO PER L'ACCORDO DI MOSCA CHE SEGA LA MONETA UNICA ANTI-DOLLARO, HA COLTO AL VOLO IL PRETESTO (STRAGE IN XINJIANG) PER ABBANDONARE IL G8 - CHI HA SALVATO IL PRESIDENTE INFOIATO A L'AQUILA: BERTOLASO, MASSOLO, VALENTINI
1 - CHI HA SALVATO IL PRESIDENTE MIGNOTTARO A L'AQUILA: BERTOLASO, MASSOLO, VALENTINI
Nella sua infinita modestia papi-Silvio ha paragonato la sua follia a quella di Erasmo da Rotterdam, l'umanista olandese, figlio illegittimo, che nella sua giovinezza si legò a un ragazzo che descrisse come "metà della mia anima".
La follia di Berlusconi non è sempre lucida, ma comunque generosa e adesso i suoi collaboratori si aspettano che si manifesti in modo concreto. Per ripagare gli sforzi dei giorni scorsi non basterà certo una spilla a forma di farfalla come quella indossata in tv da Susanna Petruni, né i gadget raccattati da quei miserabili giornalisti che si sono accapigliati come morti di fame per portare a casa il kit del G8.
Sicuramente papi-Silvio ha già maturato nella sua testa la lista dei beneficiati, un elenco che comincia con super-Guido Bertolaso, l'uomo di tutte le emergenze per il quale la nomina a ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture sarebbe un atto dovuto.
In seconda battuta arriva Mario Catalano, l'architetto scenografo che dal vertice di Pratica di Mare del 2002 riesce a creare effetti speciali alla Spielberg, e accanto a lui i fidatissimi Gasparotti (ex-Mediaset) e la segretaria-assistente Marinella che con le luci e il trucco hanno reso i capelli del premier quasi naturali rispetto a quelli stralucidi di Gheddafi.
Ma un'attenzione particolare papi-Silvio dovrà rivolgerla ai due uomini che più lo hanno aiutato sui dossier di politica estera e nei rapporti con i Grandi della terra.
Il primo è Valentino Valentini, il politico bolognese 47enne che dopo un master a Publitalia è diventato parlamentare europeo e ha assistito Berlusconi come consigliere speciale per le relazioni estere. Per quest'uomo che nel 2008 è stato rieletto alla Camera dei Deputati è arrivato il momento di attribuirgli un vistoso riconoscimento in materia di politica estera e di buttarlo nell'arena della Farnesina perché ha dimostrato di essere uno "sherpa" più vivace e utile del gracile Frattini.
Il vero exploit dovrebbe compierlo Giampiero Massolo, il diplomatico nato a Varsavia che ha mosso i primi passi nel 1980 all'ambasciata presso la Santa Sede e dal 2007 è Segretario Generale del ministero degli Affari Esteri. Per tutta la durata del G8 Massolo è stato l'ombra di Erasmo-Silvio ed è riuscito a contenere gli sgomitamenti dell'ex-ambasciatore Umberto Vattani cancellando la gaffe del "New York Times" che alla vigilia aveva parlato di "una programmazione imperdonabilmente negligente".
Adesso il premier, che sembra intenzionato ad abbandonare il modello birichino, può spedirlo a Washington come ambasciatore italiano al posto di quel Gianni Castellaneta che camminava come un'ombra triste dentro la caserma di Coppito.
2 - PERCHE' HU JINTAO HA ABBANDANATO IL G8 - DOPO MOSCA, OBAMA DIVENTA "GENEROSO" CON SILVIO
Nella sua infinita miseria Dagospia si è infilata durante il weekend a L'Aquila, tra le migliaia di turisti che hanno visitato le stanze dei potenti.
Qui ha potuto ammirare le stampelle Foppa Pedretti sulle quali Obama ha posato la giacca e le mutande, e la scarpiera per le calzature con i tacchi di Sarkozy. In mezzo a tanta commozione Dagospia cercava anche qualche risposta agli interrogativi che nessun giornalista ha sollevato durante il G8.
Le conferenze stampa del premier sono state un monumento al silenzio e al servilismo, e tutti hanno potuto constatare che nel corso dell'incontro finale con la stampa (disertato dai corrispondenti esteri) la sala è stata riempita con i finanzieri della Caserma.
Eppure domande da fare al premier non ne mancavano, soprattutto sulla politica estera più che sulla vita privata dove la parola d'ordine circolante tra i giornali è stata quella di rinviare il bombardamento alle prossime settimane.
Una prima questione riguardava ad esempio l'abbandono improvviso del presidente cinese Hu Jintao dai lavori del Summit. Il leader di Pechino era arrivato a Roma da alcuni giorni e con la moglie ha visitato per oltre 30 minuti il Colosseo dove gli è stato spiegato che l'anfiteatro poteva rinchiudere 70mila uomini.obama e pezzopane, presidente della provincia de l'Aquila
Hu Jintao ha sorriso in modo ambiguo, poi gli è arrivata la notizia della rivolta nello Xinjiang, una notizia grave ma propizia che gli ha consentito di tagliare la corda da un G8 dove non sarebbe stato protagonista.
Ciò che sta avvenendo nella provincia cinese è sicuramente grave perché (come ha scritto Enzo Bettiza sulla "Stampa" di venerdì scorso) mette in discussione la stabilità strategica del Paese. Resta il fatto che la ribellione è stata soffocata nello spazio di 24 ore e che a Hurumqi, dove sono scoppiati gli scontri, è arrivato un membro del Comitato permanente del Politburo cinese che ha sistemato le cose con un rapido bagno di sangue (150 morti ammazzati su una popolazione di due miliardi è come un ammalato di influenza a Roma).
A questo punto c'è da chiedersi se davvero il presidente Hu avesse ragione di lasciare precipitosamente il G8 dove avrebbe dovuto pronunciarsi sul clima e dal quale era stata cassata la questione monetaria che la Cina vuole sollevare da tempo per ridurre il peso del dollaro nel sistema internazionale. Accanto a questi motivi e sospetti c'è poi da considerare l'ombra che gli avrebbe creato il protagonismo di Obama, la vera star dell'Aquila, reduce dagli accordi di Mosca con Medvedev e dal primo storico incontro nella dacia di Vladimir Putin.
E qui scatta una seconda domanda che i giornalisti avrebbero potuto fare a papi-Silvio per chiedergli se dietro l'elogio di Obama per la forte leadership dell'Italia (un'affermazione che ha riscattato le Mille e una notte del Sultano), non ci sia stata la manina del Grande Assente del G8, Vladimir Putin.
A dispetto degli storici e dei cronisti la politica è un oggetto misterioso e imprevedibile, ma nulla impedisce di immaginare che dietro gli accordi di Mosca sul disarmo e le chiacchiere a quattrocchi nella dacia, l'amico Putin abbia chiesto ad Obama di non toccare l'amico Berlusconi, l'uomo grazie al quale l'imperialismo energetico della Russia si manifesta e si traduce in affari estremamente concreti e succulenti.
Giù le mani dall'amico Silvio!, questo è probabilmente il messaggio che ha indotto Obama a esternare con tanto calore in favore del leader italiano che a metà giugno aveva ricevuto alla Casa Bianca per un semplice caffè senza gli onori di Stato. Onore invece allo statista businessman di Arcore che ha saputo intrecciare un sodalizio fruttuoso che da Mosca arriva a Tripoli. Con grande gioia dell'Eni e di Finmeccanica dove i libici (a dispetto di ogni smentita) stanno per entrare a piedi giunti.
10 luglio 2009
9 luglio 2009
L’internazionale nazista dello Sport
Emilio Carnevali su Micromega
8 luglio 2009
7 luglio 2009
Se ti dico pirla ?
Ecco cosa canta il deputato leghista Matteo Salvini alla Festa di Pontida 2008
Se questo è un parlamentare
GUARDA IL VIDEO
Il signore nel video, col bicchiere di birra in mano alla festa di Pontida 2009 è Matteo Salvini, 36 anni, deputato alla Camera, parlamentare europeo e capogruppo della Lega Nord al comune di Milano (quello che proposto i vagoni della metro separati per gli extracomunitari).
I fan gli fanno il coro personale di benvenuto e, poi, tocca a lui intonare una canzone. Non ci pensa un attimo e parte col repertorio tipico: "Senti che puzza, scappano anche i cani. Sono arrivati i napoletani...". Poi, alza il bicchiere e insiste: "Son colerosi e terremotati... Con il sapone non si sono mai lavati...". Intorno tutti cantano infervorati e contenti. Nessuno ha un ripensamento. Meno di tutti, appunto, Matteo Salvini, parlamentare della Repubblica italiana... Parlamentare?
6 luglio 2009
Casting
Un'agenzia romana inventa una ricerca di volti nuovi. Un manifesto improbabile e un invito ammiccante: "Non serve diploma". Centinaia di ragazze aderiscono
"Una scorciatoia per il successo"
E molte abboccano al falso casting
L'ideatore: "Abbiamo pensato alla 'mentalità Noemi'. Non credevamo che tante ci sarebbero cadute. Ora diventerà un gioco... E i book li manderemo al premier"
da Repubblica.it
3 luglio 2009
Leggi razziali - parte II
- "Un pacchetto di sicurezza tanto spietato quanto ridicolo".
- "Assolutamente degno del nostro Ku Klux Clown"
Jena per "La Stampa"
Oggi è una notizia falsa ma un domani sarà vera: «Sono stata stuprata da una ronda»..
La Carriera della Petruni
SUSANNA FURIOSA: è UN FOTOMONTAGGIO! - "non ho mai posseduto un ciondolo a forma di farfalla - l’allusione a compiacenze che mi sarei guadagnata ledono ed offendono in maniera del tutto gratuita la mia persona prima che la mia professionalità"...
Pare invece che Repubblica abbia scovato un TG in cui la Petruni sfoggia la farfalla
Storie di corna
3 metri sopra il CEPU
Dal lunedì al venerdì, dalle 11 alle 12, su Radio Popolare
http://www.radiopopolare.it/poplive/diretta/
Sei seduto a tavola, stai cenando con i tuoi colleghi. La conversazione si muove agilmente tra una citazione in latino, una discussione su Kafka e una dissertazione sulla poetica cinematografica dell’espressionismo tedesco. Tutti ridono, tu no. Sorridi nervosamente, fingi di capire di che cosa stanno parlando ma in realtà per te Kafka potrebbe essere una marca di fagioli in scatola ukraini.
E’ ora che te ne uscivi dall’ignoranza, bestia che sei! Così che anche tu potevi dire: “Alea iacta est”!
Tre metri sopra il Cepu è un corso comodo e gratuito che ti aiuterà ad emanciparti dal tuo isolamento culturale. Tre metri sopra il Cepu, pillole di cultura per non sfigurare agli happy hour.
2 luglio 2009
Silvio porta sfiga - nuova puntata
Viareggio, gpl per Cosentino
I 14 vagoni di Gpl erano diretti allo scalo di Gricignano d'Aversa, nel Casertano, a pochi chilometri da Casal di Principe. L'Aversana Petroli riceve in media un carico a settimana, che poi viene distribuito alle stazioni di rifornimento della provincia di Caserta e di Napoli. Si tratta della principale azienda della famiglia Cosentino: 80 milioni di euro di fatturato, fondata nel 1975 da papà Silvio 'o Americano', come lo chiamavano tutti per i rapporti di affari con gli Alleati nel primo dopoguerra. Poi il gruppo si è ingrandito e ora è composto da Aversana gas, Aversana Petroli; Ip Service (pompe di benzina); Immobiliare 6C e Agripont. La gestione è nelle mani dei fratelli Mario, Giovanni e Antonio Cosentino.
Nel 1997 la Prefettura di Caserta negò all'Aversana il certificato antimafia per un appalto pubblico. Mario Cosentino, fratello del sottosegretario, è infatti sposato con Mirella Russo sorella di Giuseppe Russo, alias 'Peppe 'u Padrino', condannato all'ergastolo per associazione mafiosa e omicidio. Anche Tar e Consiglio di Stato hanno poi confermato il no al documento.
Nonostante le sentenze, il certificato venne infine concesso dal prefetto di Caserta Elena Stasi, poi eletta alla Camera con il Pdl. Quattro pentiti di camorra nell'ultimo anno hanno parlato di rapporti tra Nicola Cosentino e i boss casalesi: relazioni negate dal sottosegretario.
1 luglio 2009
Quello che i TG non dicono
La STRAGE FERROVIARIA lo ha colto AL premio "Napoletani eccellenti nel mondo" - "Dopo vado a Viareggio a prendere in mano la situazione" - QUEL "DOPO" L'HA ritardaTO a più non posso, quasi unA SORTA di rifiuto mentale di fronte alla tragedia - Berlusconi, infatti, è rimasto per tre ore AL teatro San Carlo a SOLLAZZARE LA PLATEA
Berlusconi, già al corrente della tragedia di Viareggio, scherza e balla a Napoli prima di recarsi sul luogo del disastro.