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17 luglio 2010

PDL = bocchiniani vs. bocchinari

Marco Lillo per Il Fatto Quotidiano

Un partito diviso in "bocchiniani e bocchinari". È questa la descrizione del Pdl campano consegnata alle bobine dei carabinieri da un amico del presidente del consiglio: Arcangelo Martino. Ad ascoltare senza fare una piega mentre Martino insulta persino Mara Carfagna c'è un signore che si sganascia di risate al pensiero di una conferenza per spiegare la definizione di bocchiniani cioè "coloro che fanno del Bocchino uomo uno stile di vita".

Quel signore non è uno scaricatore comunista ma il coordinatore del partito di Mara Carfagna e Italo Bocchino. Basta confrontare le parole dette da Nicola Cosentino al telefono con quelle che campeggiano sul sito del Pdl per capire la follia della scelta di Berlusconi di lasciarlo al suo posto dopo lo scandalo.

Sulla home page il Cavaliere sorride accanto a Cosentino sotto lo slogan: "L'amore vince sempre sull'odio". Un programma ambizioso che il premier ha affidato a questo 51enne di Casal di Principe inseguito da un mandato di arresto per concorso esterno in associazione camorristica. Dopo l'indagine per le sue trame con la cosiddetta P3 ai danni del compagni di partito Stefano Caldoro, Berlusconi lo ha fatto dimettere solo da sottosegretario ma lo ha mantenuto alla guida del Pdl campano.

Negli atti dell'indagine c'è un'intercettazione che spiega bene cosa pensa il coordinatore del Pdl dei suoi colleghi. Le conversazioni tra il sottosegretario e l'ex politico socialista Arcangelo Martino sul governatore Caldoro, su Italo Bocchino, sull'ex assessore Ernesto Sica e sul ministro Carfagna, devono essere riportate - anche se di una volgarità senza fine e indegne nei confronti dei destinatari - per far comprendere chi è il leader del Partito dell'amore in Campania e perché rappresentano un modo di vivere e far politica.

La conversazione si svolge il 28 gennaio del 2010 tra Cosentino e Martino, poi arrestato assieme a Lombardi e a Carboni per avere costituito un'associazione segreta tesa a influire sugli organi costituzionali e amministrativi. Quel giorno il politico casalese aspetta con ansia il dossier infamante da portare a Berlusconi per stoppare la corsa del rivale Caldoro a governatore.

Ne parla con Martino che a momenti dovrebbe ricevere da Ernesto Sica "la relazione" con le date e i dettagli sui presunti incontri di Caldoro (che nega e ha querelato) con i trans. Sica si offre di preparare il dossier per un fine personale: spera di poter essere il terzo che gode e diventa governatore scavalcando nelle grazie di Berlusconi sia il diffamato Caldoro che l'indagato Cosentino. Nonostante le ripetute promesse, Sica però continua a rimandare l'invio del fax e Martino è molto scocciato.

Martino: Ho detto porta la cazzo di relazione, perché sennò la scrivo io e non ne parliamo più.
Cosentino: Bravo bravo, bravo.
Martino: Se sai scrivere, se poi non sai scrivere, io lo so fare perché non sono fesso che sono pure un poco laureato, come te, non so che cazzo faccia questo (Sica, ndr) nella vita.
Cosentino: Non lo so manco io.
Martino: Forse farà i pompini pure lui, che ne so, ci stanno tanta gente qua Caldoro coso, tutti questi fanno questi, i bocchini.  
Cosentino: I bocchiniani (incomprensibile).
Martino: Ma tu mi (incomprensibile) assai quando dicesti quel gruppo di ricchioni, di frocetti.  
Cosentino: Di frocetti, ma io sono lungimirante.
Martino: Eh, lo so no tu sta cosa te la porti appresso perché sei stato un grande.
Cosentino: Sì, sì il fatto dei frocetti rimarrà nella storia.
Martino: Io lo dirò nella prossima conferenza stampa che farò allo stadio San Paolo con te, ti porterò 70, 80 mila persone, ma te lo giuro, eh, tu pensi che io scherzo Nicò... Eh, se la cosa è positiva. Cioè questo mi deve portare la carta di musica, capito?.
Cosentino: Carta di musica questo, insomma (incomprensibile ) adesso dirò in campagna elettorale, voglio dire se le cose dovessero rimanere come oggi, quindi senza che ci sia alcun azzeramento, io farò una campagna aggressiva, i campani devono scegliere tra i Bocchiniani (ride).  
Martino: Eh bravo (ride).
Cosentino: I bocchiniani, i bocchiniani, gli amici di Bocchino, come si chiamano i bocchini.
Martino: I bocchiniani, bravo!
Cosentino: Da una parte i bocchiniani.
Martino: Se fossero amici (incomprensibile) Carfagna diciamo bocchinari. Cosentino: No, no i bocchiniani, da una parte insomma coloro che fanno del bocchino uomo, (incomprensibile) uno stile di vita.
Martino: Bravo, bravo.
Cosentino: E quelli no, vabbè, ci dobbiamo proprio divertì.
Martino: Senti appena m'arriva sta carta io ti chiamo ti faccio un fax te lo anticipo pure.  
Cosentino: Va bene, mi faresti cosa grata.

Quando Berlusconi lo ha con fermato al suo posto di coordinatore del Pdl ha dato una motivazione secca e senza repliche: "Ho approfondito con i miei collaboratori la totale estraneità di Cosentino alle accuse. La sua condotta in campagna elettorale è stata improntata alla massima lealtà".

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